Che cosa è la prelazione

Tiziana Paris
Autore
Tiziana Paris, avvocato

Il diritto di prelazione è il diritto che attribuisce al suo titolare una posizione di preferenza rispetto ad altri soggetti ai fini della costituzione di un determinato negozio giuridico, e a parità di altre condizioni. In termini meno sintetici, l’esistenza di un diritto di prelazione lascia le parti libere di stipulare o meno il contratto. Nel momento in cui il concedente (la prelazione) decida di contrarre, costui diviene vincolato nella scelta del contraente.

Questo vincolo si traduce nell’obbligo di comunicare al prelazionario (il titolare del diritto di prelazione) la propria volontà di concludere il contratto, insieme alle condizioni e al termine per poter esercitare la prelazione.

Come vedremo, se non vi è comunicazione o se il contratto viene concluso con i terzi senza che il prelazionario si sia espresso nei termini per l’esercizio del suo diritto, il concedente può andare incontro a diverse conseguenze che dipendono principalmente dalla natura volontaria o legale della stessa prelazione.

Prelazione volontaria

La prelazione si può definire volontaria quando viene convenzionalmente prevista dalle parti. A sua volta, il patto di prelazione potrà essere incluso all’interno del contratto principale, oppure essere incluso in un contratto distinto.

In ogni caso, il patto di prelazione avrà l’effetto di vincolare eslcusivamente le parti: ne deriva che se il concedente è inadempiente, il contratto che viene stipulato tra il concedente e il terzo rimane valido ed efficace, con la conseguenza che al prelazionario spetterà unicamente il diritto al risarcimento del danno.

Prelazione legale

Diversa è la prelazione legale, che è prevista da una norme di legge. Solamente nel caso di prelazione legale, la stessa sarà assistita da efficacia reale ovvero in caso di violazione del diritto il prelazionario potrà agire in retratto anche nei confronti del terzo.

L’esercizio del diritto di retratto andrà a formalizzarsi in una dichiarazione unilaterale recettizia, che determina la sostituzione del prelazionario retraente al terzo. In altre parole, è sufficiente la sola dichiarazione per poter permettere al retraente di subentrare al terzo nella stessa posizione che questi aveva nel negozio concluso.

A sua volta la prelazione legale può essere “propria”. È tale se tutela la proprietà del prelazionario ed è esercitabile a parità di condizioni rispetto agli altri eventuali terzi contraenti. Viene invece definita come impropria se tutela un interesse pubblico e prevede delle condizioni differenti, in genere più favorevoli, per il prelazionario.

Rinuncia alla prelazione

Il prelazionario che non vuole esercitare il proprio diritto di prelazione deve darne comunicazione espressa al concedente. La forma per la rinuncia ad un diritto di prelazione avente ad oggetto diritti reali su beni immobili deve necessariamente essere scritta.

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